APRILE, DOLCE DORMIRE.. E PASSEGGIARE.. E RACCOGLIERE ERBE EDULI SPONTANEE​

Durante le piccole escursioni alle quali ho avuto piacere di partecipare negli ultimi due anni sono rimasta piacevolmente sorpresa di come, aprendo i cassetti della memoria. riconoscessi a prima vista molteplici fiori ed erbe spontanee edibili. Memoria a parte probabilmente devo molto anche a ciò che i miei nonni mi hanno mostrato durante la loro esistenza. Che macchina perfetta è Madre Natura! Muovendosi fra una stagione e l’altra crea continuamente vita, adatta la sua linfa a nuove forme, ripristina letteralmente le cellule e le plasma a seconda di temperatura, umidità, tipologia di terreno, altitudine, latitudine.. 

Tanti di questi vegetali ed alcune loro parti tra l’altro ci vengono in aiuto durante il cambio di stagione, che si fa vedere e sentire. Grandi alleati per dormire meglio, svegliarsi più energici, depurarsi..

Ho deciso quindi di stilare una mini guida per voi lettori che spero vi tornerà utile. Scopriamo assieme qui sotto un piccolo elenco di fiori, frutti, cortecce, germogli, foglie ed erbe interamente commestibili (eduli). Prima però piccola premessa.. L’Italia è tra i paesi al mondo più ricchi di vegetali ed erbe spontanee commestibili, cariche di vitamine e di sali minerali; questo già potrebbe essere un ottimo motivo per cimentarsi in una raccolta per uso personale. Il nostro paese presenta circa la metà delle specie vegetali riconosciute in Europa, che crescono spontanee favorite dal clima e dalla fertilità del terreno. Ma come secondo motivo, forse ancora più importante, è il seguente: le piante selvatiche e spontanee, che da molti sono considerate infestanti, sono invece una grande risorsa dell’erboristeria e dell’alimentazione, costituendo in periodi storici dfferenti—in particolare durante le carestie— il fulcro della nutrizione e di molte ricette della tradizione. Tra le piante selvatiche commestibili ci sono erbe officinali dalle straordinarie proprietà, ed ingredienti gustosi per la nostra cucina: ne è dimostrazione il fatto che con l’avvento dell’agricoltura si è iniziato a coltivare molte di quelle erbe che un tempo nascevano solo spontaneamente.  

Alcune delle più note erbe e piante spontanee commestibili da raccogliere ed usare in cucina sono:

  • Tarassaco
  • Malva
  • Amaranto
  • Betulla
  • Equiseto
  • Biancospino
  • Artemisia
  • Borragine
  • Assenzio
  • Camomilla
  • Fiordaliso
  • Portulaca
  • Elicriso
  • Piantaggine
  • Cardo Mariano

E’ di fondamentale importanza però saper riconoscere un qualcosa di commestibile e di non dannoso, da qualcosa non edibile e potenzialmente tossico. Per questo è consigliabile farsi guidare da un esperto botanico. Inoltre su base regionale vi sono dei regolamenti e patentini che differiscono da regione a regione, perciò attenzione! È inoltre importante informarsi sulle regole e sulle norme di buona raccolta delle varie regioni ed aree geografiche, in quanto molte province hanno leggi e decreti specifici che tutelano non soltanto l’ambiente, ma anche il mestiere del raccoglitore, autorizzato alla raccolta, lavorazione e vendita di piante selvatiche e mangerecce, in particolare delle piante officinali.

Si consiglia di valutare bene anche l’area di dove ci direzioniamo per il nostro raccolto personale; evitare zone inquinate o impoverite o danneggiate da coltivazioni intensive trattate con fertilizzanti o pesticidi è già una prima valutazione importante da fare.

Molte erbe spontanee, piante o fiori possono essere consumate sia crude nelle insalate che cotte, alcune invece soltanto cotte o comunque trattate con processi che prevedono l’impiego di elevate temperature, altre ancora sono ampiamente impiegate per tisane o infusi. Per le piante che crescono in Italia i principali periodi di raccolta sono la primavera e l’autunno, i periodi dell’anno in cui grazie alle numerose piogge le piante spontanee sono più rigogliose. Ciò nonostante, ci sono piante spontanee commestibili che possono, ed anzi, devono essere raccolte in altri momenti dell’anno, come ad esempio le cortecce che vengono raccolte in inverno: questo è legato appunto al tempo balsamico, che varia da pianta a pianta ed in base a fattori quali la latitudine ed il clima.

Generalmente si può distinguere il tempo balsamico delle diverse parti della pianta, definendo un periodo di raccolta ideale delle stesse:

  • Radici: Inverno
  • Fiori: Estate
  • Cortecce: Inverno
  • Foglie: Primavera

 
E tu, ti sei mai cimentata/a nella raccolta di qualche erba spontanea?

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