MARZO PAZZERELLO: DEVI PRESERVARE IL TUO CERVELLO! (E NON SOLO..)​

Mente, cibo e memoria, parliamone…

Mi piace pensare che come si ripristino e si risveglino un pò tutte le nostre cellule, anche lo stesso cervello ha a che fare con la “pulizia” ed il rinnovamento della sua materia. Ciò accade soprattutto di notte ma non solo; anche i cambi di stagione sono un importante momento di RESET per tutto il corpo, neuroni compresi. Marzo è il mese del primo lento risveglio, dell’inizio di un nuovo inizio, di un “riparto ma con calma..” Ed ovviamente anche questo ripartire passa dalla tavola.

Il cervello, organo deputato al controllo di molteplici funzioni nel nostro corpo, del pensiero e del mantenimento dei ricordi risulta quindi di fondamentale importanza e siamo decisamente obbligati a  tenerlo sano, allenato e nelle condizioni migliori per svolgere il suo complesso lavoro. Sapevi che vi sono alimenti TOP per il suo benessere? Verosimilmente per potenziare ad esempio la memoria, supportare la concentrazione ed ottimizzare le sue attività fino all’invecchiamento. Scopriamo insieme quali sono quindi i cibi preferiti del nostro cervello per mantenerlo giovane:

  1. Il pesce, in particolare il pesce così detto “grasso” . Rientrano in questa categoria il salmone, lo sgombro, le sarde e tutte le fonti di acidi grassi omega 3 che sono essenziali per il tessuto cerebrale e per le cellule nervose. Un’introduzione di un’adeguata quantità di Omega 3 contribuisce a rallentare la riduzione della memoria correlata all’età e a migliorare l’attenzione e persino l’umore. Piccolo focus: Gli Omega 3 nell’olio extravergine d’oliva: si tratta precisamente dell’acido oleico, elemento molto prezioso per il nostro organismo. Nell’olio evo, anche se presente in bassa quantità (circa lo 0,76%), è comunque utilissimo e la combo con il pesce è tra le migliori in assoluto per mantenere in salute i nostri neuroni!
  2. Le noci. Grazie a numerosi nutrienti contenuti in questi frutti, come ad esempio Omega 3 e diversi antiossidanti, le noci danno un grande contributo contrastando i disturbi cognitivi e favorendo la lucidità mentale; in particolare lo fanno perché in essa è contenuta la vitamina E, che aiuta a combattere i radicali liberi rallentando l’invecchiamento e il declino delle funzioni cerebrali.
  3. I semi di zucca. Sono un’eccellente fonte di magnesio, ferro, zinco e rame, tutti minerali indispensabili per la salute del cervello, essi infatti sono fondamentali per favorire la trasmissione dei segnali nervosi e contrastare i disturbi neurodegenerativi. Il magnesio in particolare è essenziale per l’apprendimento e la memoria ed infine il ferro, aiuta a contrastare eventuale mancanza di lucidità, molto importante soprattutto come supporto a coloro che soffrono di patologie riguardanti la memoria.
  4. I broccoli. Questi sono ricchi di glucosinolati; durante la fase digestiva vengono scomposti ottenendo gli isotiocianati, sostanze attive anche loro contro i radicali liberi; ne fanno parte anche la famiglia dei cavolini di Bruxelles e cavolfiore e la verza, ma anche rape e ravanelli.
  5. I mirtilli. Contribuiscono a ridurre in modo importante l’infiammazione e lo stress ossidativo, migliorano la comunicazione tra le cellule cerebrali e favoriscono la formazione di nuove connessioni. Stimolano inoltre l’apprendimento e la memoria. Riducono e ritardano l’insorgenza del declino cognitivo legato all’età.
  6. Il cacao e il cioccolato fondente. Già molto noti per i loro super antiossidanti, questi due alimenti non finiscono mai di stupirci. Recenti studi dimostrano e confermano i loro benefici sull’apprendimento e sulla memoria, inoltre, come già sappiamo, sono veri alleati del buonumore grazie al loro contenuto di triptofano e magnesio stimolano la produzione di serotonina l’ormone della felicità migliorando anche la qualità del sonno indispensabile per avere un cervello sano.
  7. Il tè verde. Rende più svegli ed attivi ma non solo. Una nuova ricerca condotta negli ultimi anni evidenzia quanto faccia bene alle funzioni cognitive del cervello; il composto che lo rende così attivante è la caffeina, ed anche se il tè verde non ne contiene tanto quanto il caffè, ne ha abbastanza da produrre una risposta senza provocare picchi di energia o nervosismo rispetto alla classica caffeina. Il tè verde inoltre contiene anche altri attivi che aiutano a ridurre l’ansia, nonché dei polifenoli antiossidanti che proteggono il declino mentale e potenziano la nostra memoria.

Piccolo appunto al femminile (visto che Marzo resta un mese molto rosa o giallo come lo si dipinge).. 

Le ricerche scientifiche più recenti, si stanno concentrando su una parte del nostro organismo, e si da il caso che si tratti proprio del cervello, dal quale dipendono comportamenti ed emozioni. E ci portano sempre nella stessa direzione: una decisa superiorità “neuronale” della donna. Un gruppo di ricercatori della Washington University School of Medicine si sono spinti perfino a scolpire questa distanza in un numero: il cervello delle donne è più giovane, rispetto a quello degli uomini ed a parità anagrafica, di 3-4 anni. E invecchia con maggiore lentezza. Perchè? Più connessioni? Più elasticità mentale? O forse più allenamento?

Un’altra ricerca molto importante, da parte di un team scientifico della Amen Clinics di Newport (California) sposta il punto di osservazione verso un’altra area molto interessante: la corteccia prefrontale e il sistema limbico. E anche in questo caso vince il neurone femminile su quello maschile. È una zona del cervello che nel caso delle donne risulta molto più attiva. Da qui alcune capacità, o qualità, più spiccate: dall’ intuizione, memoria, empatia, sensibilità, autocontrollo. Basta fare la somma di questi aspetti e risulta evidente come una donna sia capace di tessere migliori relazioni con gli altri, di avere la tendenza ad occuparsi ed ad aver cura dell’altro. Allo stesso modo il primato femminile si conferma esser in grado di svolgere molte più attività assieme, di essere seriamente multitasking (anche se, a dirla tutta, sarebbe meglio esserlo molto meno visto che il nostro corpo dopo un pò ci fa capire che dobbiamo rallentare). Di certo sappiamo che vi sono delle motivazioni genetiche, ormonali e profondamente ancestrali. In queste differenze di comportamento possiamo trovare una spiegazione evoluzionistica: di fronte a un pericolo la donna doveva proteggere la prole, cercare di placare i conflitti, mentre compito dell’uomo era aggredire e allontanare l’aggressore. Nel loro determinarsi delle differenze tra i due cervelli, assieme all’evoluzionismo, entrano fortemente in gioco anche gli ormoni sessuali. Le peculiarità biologiche delle donne infatti secondo la scienza – il ciclo mestruale, la gravidanza, l’allattamento, il parto, la cura dei figli – influiscono fortemente sullo sviluppo cognitivo, sociale e comportamentale del loro cervello.

Non ci ricordiamo facilmente le strade (su questo gli uomini hanno l’ippocampo più sviluppato) ma riusciamo davvero a fare molte azioni coordinate in pochissimo tempo!

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